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I Film

La bellezza del somaro
di e con Sergio Castellitto, Laura Morante, Enzo Iannacci
uscita in Italia: 17 dicembre


L’avevo già scritto a proposito del film “Noi credevamo”, e ora lo ripeto: mai fidarsi del giudizio degli altri, critici o spettatori che siano. Perché questo film di Sergio Castellitto, scritto dalla moglie Margaret Mazzantini, capolavoro non è, ma neanche il prodotto televisivo (che vorrà dire, poi?) che tanti hanno dipinto. La volgarità esiste, ma quella – ahimè – appartiene al mondo borghese tout court – cioè anche quello “non di tasca” – contemporaneo, sicché da questo punto di vista “La bellezza del somaro” assomiglia più a un documentario, che alla commedia grottesca che invece vorrebbe essere… così che a me è sembrato, dall’inizio alla fine, di bere uno di quei vini saturi, al limite del pesante, che dopo un po’ stufano, nel loro riempirti di retorica gustativa il palato, eppure costituiscono un modo di essere, proprio come la realtà. Stiamo nei dintorni di certi rosati (spesso del sud) dove l’alcool prevale sulla struttura, pur conservando – anzi, proprio per questo – una precisa identità (tanto grossolana, quanto affascinante), ma anche di certi Gewürztraminer appiattiti sulla loro eccessiva aromaticità, che comunque scendono giù in gola che è un piacere (anche perché, senza che troppo ce ne rendiamo conto, un po’ di mineralità e acidità ce l’hanno pure loro – proprio come il film, le cui tante citazioni da presunto primo della classe qualche volta c’hanno dentro pure del “sale”).
A livello di storia tutto questo si traduce in un rapporto di coppia Castellitto/Morante che vive più di apparenze, tra finti valori e buoni sentimenti, così tanto che i due si scandalizzano quando la figlia minorenne porta in casa – come fidanzato – un quasi settantenne, l’eccezionale Enzo Iannacci. La deflagrazione avviene durante una festa con amici, in campagna, con tutti che rappresentano un modello di vita logoro e inadeguato, rispetto alla vita e ai giovani, che richiederebbero invece dei veri punti di riferimento. In tutto ciò non mancano amanti, droghe (leggere), ricordi posticci da “grande freddo de noi altri”, ed altro ancora…

Marco Lombardi


Potiche