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I Film



CANNES 2017: L'amant double
di François Ozon, con Jacqueline Bisset, Myriam Boyer, Jérémie Renier

Dopo l'interessante “Frantz“, visto al Festival di Venezia 2016, il prolifico François Ozon approda in concorso a Cannes 2017 con “L'amant double“.

Divertissement erotico-psicanalitico sul tema del doppio, il film è la storia di Chloé,
una giovane donna che per curare i suoi disturbi di stomaco, probabilmente di origine psicosomatica, si reca da uno psichiatra. Come nel più classico dei transfert, finisce per innamorarsi del medico e mettere su casa con lui, salvo poi scoprire che l'amato gli ha tenuto nascosto un segreto: il suo gemello, che di mestiere fa lo psicanalista. Per scoprirne di più, Chloé si reca allora da lui fino a diventarne prima la paziente, poi l'amante.

Con citazioni da Buñuel, Hitchcock, Welles, Polanski, Cronenberg e Verhoeven, “L'amant double“ procede tra il serio e il faceto, tra la riproduzione elegante del cinema del passato e il citazionismo ironico. A condire il tutto è un insospettabile gusto splatter per i dettagli anatomici.

Il film ricorda un rognone alla francese, un piatto la cui materia prima di base è il rene (di bue o di vitello). Il rognone nella variante d'oltralpe ha un'anima duplice, anzi, triplice: stempera i sapori ferrosi e animali della materia di base grazie grazie alla freschezza delle verdure di condimento e alla dolcezza del suo grasso e del burro in cui viene mantecato, in più unisce alla gommosità del rognone la cremosità del sugo, sempre frutto della mantecatura. Proprio come il film, che mette insieme l’istintualità dei rapporti (i sapori ferrosi e animali) alla loro componente affettiva (la dolcezza e la cremosità), condendo il tutto con tanta ironia, quella che troviamo nella gommosità e nella freschezza.

Daria Pomponio


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